La sera torni a casa stanco e mi trovi in cucina a
preparare la cena, posi la giacca frettolosamente facendola
scivolare dall'attaccapanni, senti allora le mie urla provenire dalla
cucina: "Posa bene la giacca".
Torni indietro, la sistemi e corri in
cucina, coprendomi gli occhi, mi baci poi sul neo dietro al collo,
sì, proprio quello il tuo preferito, poi mi giri e mi annusi e solo dopo aver
strofinato con cura la tua guancia destra alla mia sinistra mi dici, così per
farmi innervosire" Ed anche oggi non mi sei per nulla mancata".
Nelle sere d'estate usciamo sempre durante la
settimana perché a Milano escono tutti e da fuori io e te sembriamo anche
molto diversi:
tu forte, tu determinato, sempre svelto a passo felpato,
tu macchina da guerra.
Io distratta, io sognatrice, io con la testa altrove,
il punto di contatto è la nostra sensibilità, la potente fragilità con cui
stiamo nel mondo.
E non posso che esserti grata, no? Se non ti avessi
con me sarei dispersa in qualche galassia lontana, in balia di venti solari e
sommersa tra le mie distrazioni e i miei pensieri, per fortuna ci sei tu che mi
prendi per mano e mi riporti a casa, nelle sere in cui si beve troppo vino, per
fortuna ci sei tu che metti in ordine nella stanza mi metti il pigiama al
rovescio perché sai quanto odio sistemarlo di mattina e allora me lo ritrovo togliendolo, nel verso giusto e cerchi di farmi addormentare, raccontandomi quella storia della ragazza che decide di scegliere il mare alla terra che mi raccontava mia madre e ti ricordi di mettere la sveglia, si
esatto le 07:14 non un minuto in più né uno in meno, sai quanto io odi la precisione dei gesti e degli orari, il 14 va benissimo.
La mattina sei la bomba che risveglia tutto il quartiere, sei il
terremoto che scuote le faglie, sei l'infinita dolcezza della parola buona
sussurrata con discrezione, assieme alla frase "il caffè è pronto".
Sei l'intimità sorprendente, sei quel sapone che lava via tutto, appena entri nella doccia e senti freddo, ti si scioglie nelle mie mani quando la tristezza preme e lavi via anche quella, la mia malinconia perenne, sei la destinazione di ogni parola buona detta prima di augurare buona giornata, amore mio.
Sei l'intimità sorprendente, sei quel sapone che lava via tutto, appena entri nella doccia e senti freddo, ti si scioglie nelle mie mani quando la tristezza preme e lavi via anche quella, la mia malinconia perenne, sei la destinazione di ogni parola buona detta prima di augurare buona giornata, amore mio.
E io? Beh, cosa potrei fare con uno come te?
Ti dedicherei una poesia al giorno, pensa che per emozionarmi mi basta guardarti mentre cambi canale, tu invece sei meno esplicito, le tue poesie non vengono scritte ma rivelate, parlano gli occhi quando ti commuovi guardando "love story", parlano le dita quando mi suoni Debussy al pianoforte, parlano le parole non pronunciate.
Ti dedicherei una poesia al giorno, pensa che per emozionarmi mi basta guardarti mentre cambi canale, tu invece sei meno esplicito, le tue poesie non vengono scritte ma rivelate, parlano gli occhi quando ti commuovi guardando "love story", parlano le dita quando mi suoni Debussy al pianoforte, parlano le parole non pronunciate.
Sei un uomo adulto, non hai più tempo per queste cose,
sai quello che vuoi, io sono un'iniezione di letteratura imprevedibile, una
ragazza perbene che ogni sera ti alleggerisce da ansie e paure.
E le notti di inverno quando hai i piedi e le mani fredde, tremi e mostri un graffio sul cuore io sono lì
che ascolto , ti riscaldo e curo.
Non mi troverai mai distratta come al solito, non mi troverai mai brutale, anche le macchine da guerra ogni tanto piangono e io sono pronta ad asciugare tutta quella bella ferraglia che porti addosso. Te lo ricordi vero?
Il punto di contatto è un punto in cui tu riesci a riconoscerti in me, il nostro essere fragili soli ma tanto forti insieme.
Non mi troverai mai distratta come al solito, non mi troverai mai brutale, anche le macchine da guerra ogni tanto piangono e io sono pronta ad asciugare tutta quella bella ferraglia che porti addosso. Te lo ricordi vero?
Il punto di contatto è un punto in cui tu riesci a riconoscerti in me, il nostro essere fragili soli ma tanto forti insieme.
Sembriamo davvero perfetti insieme io e te.
Solo c'è un piccolo problema, che tu in questo momento non esisti ancora, ma è bello immaginarti e scriverti a mia volta parole immaginarie, da sognatrice quale sono, è bello fare dediche a persone che non esistono, sembrano senza senso, invece il senso cel'hanno e come:
Mi piace inventarti, e con stupore mi entusiasmerà scoprire, svoltato l'angolo tra via Scaldasole e Corso di porta ticinese, in un mattino, un po' freddo di aprile, di vedere quel cappotto, lo stesso che scivola dal mio attaccapanni ogni sera, di scorgere quel passo felpato, mi sembrerà di intravedere nella fessura tra un bottone e l'altro, quel tuo cuore un po' graffiato.
Solo c'è un piccolo problema, che tu in questo momento non esisti ancora, ma è bello immaginarti e scriverti a mia volta parole immaginarie, da sognatrice quale sono, è bello fare dediche a persone che non esistono, sembrano senza senso, invece il senso cel'hanno e come:
Mi piace inventarti, e con stupore mi entusiasmerà scoprire, svoltato l'angolo tra via Scaldasole e Corso di porta ticinese, in un mattino, un po' freddo di aprile, di vedere quel cappotto, lo stesso che scivola dal mio attaccapanni ogni sera, di scorgere quel passo felpato, mi sembrerà di intravedere nella fessura tra un bottone e l'altro, quel tuo cuore un po' graffiato.
E credimi, sarà davvero una gioia immensa credere di averti finalmente trovato.