[Il ragazzo viene da destra, è
visibilmente scosso, in uno stato d'animo quasi rabbioso, e fuma]
Non avevo mai fumato così tanto prima
di adesso, come del resto non avrei mai pensato di finire qui, un
giorno, in questa terribile stanza a parlare con degli sconosciuti
della mia vita.
[fuma molto delicatamente]
Dare, il mio corpo, ben servito in rate
da venti sigarette per pacchetto.
I miei genitori, mi hanno sempre detto
che il fumo era ricollegato al male, e che quindi sarebbe stato
meglio non fumare affatto.
Allora iniziai piano piano, di nascosto
qualcuna sul balcone, o in piazza con gli amici osservandomi attorno, per evitare che mi vedessero, anche se ora che ci penso è per piacere ad una ragazza che iniziai a fumare.
Fumavo, sapevo che faceva male ma mi
piaceva lo stesso.
Sono sempre stato un bravo ragazzo, e
non ho mai capito perché alcune persone pensassero il contrario.
Sapevo che i miei genitori lo dicevano
per difendermi e che non volevano che io soffrissi.
Questa è stata la prima definizione, o
meglio, il primo esempio di amore che ho avuto nella mia vita.
Ogni singolo momento in cui qualcuno si
preoccupava di qualcun altro, io lo chiamavo amore.
[si siede su una sedia nel mezzo della
stanza]
Ma questo fu anni fa, avevo sedici
anni, un tempo già sepolto, e forse, dimenticato.
Un giorno mia madre,in cucina,
mentre sbucciava delle arance, mi parlò di alcune cose sulla vita.
Mi ha parlato di questa cosa, chiamata
amicizia.
Quante cose si possono imparare nella
nostra quotidianità.
[qualcuno tossisce dietro la scena]
Ah, già ma questa è un'altra storia,
ed il regista non mi ha pagato abbastanza per raccontarvi di questo.
Ad ogni modo, dal mio passato, le mie
esperienze in amore, sono sempre state piuttosto confuse.
Voglio dire, si, è stato bello essere
in grado di dire, mi dispiace ragazzi, io non posso venire, ho una
fidanzata.
Ma di quelle ragazze che ho cercato,
no.. cercato non è la parola giusta, che ho incontrato durante il
cammino della mia vita, quello che ho percorso, quali sono le prove
della loro esistenza, adesso?
é stato soltanto un divertimento? O
forse è stata la paura di rimanere solo, senza nessuno su cui
contare, senza nessun punto di riferimento…
Ragazzi, non sto rimpiangendo quello
che ho fatto, o tanto meno non sto incolpando me stesso, sto solo
affermando una verità.
Nella nostra vita, le nostre anime non
si toccano, ma spero che almeno si salutino.
Purtroppo, adesso direi che c'è una
prima volta, che non capita a tutti ed a me è successo.
Io ho potuto toccare l'anima di
qualcun'altra in un viaggio ad Istanbul, il momento più bello della
mia vita.
Stavo vivendo un periodo da sogno:
Ragazze, buona musica, belle persone, facevo cose interessanti, era una vita bellissima e spensierata, come la desiderano tutti.
Quello era il mondo che mi piaceva, ed
io bastavo per una volta a me stesso.
[con aria sognante guarda un angolo del palcoscenico]
Per qualche ragione, i nostri destini
si sono incrociati in quella primavera, vicino al mare.
Onestamente non mi sono innamorato da
lei fin dall'inizio come tutti quanti direbbero, ma quando lei entrò
nella mia mente, non se ne andò più via.
Quello ovviamente, lo scoprì più
tardi.
[prende un lungo respiro]
In quei giorni iniziai ad uscire con
lei sempre più spesso, conoscemmo molte persone, più tempo
trascorrevo con lei, più lei compartiva nei miei sogni ed era parte
integrante della mia giornata.
Allora, la mia mente riuscì a
comprendere, in quei brevi momenti di lucidità, che ero iniziato ad
essere dipendente da lei, e la cosa mi spaventava all'inverosimile.
[si ferma e guarda verso il basso]
I miei ricordi, sono un po' come dei
carboni ardenti sotto la cenere, devo rimuoverne un bel po' per
tirarli fuori.
Quando ero con lei, tutto sembrava
scomparire, anche il tempo, non sentivo più la tristezza, la fame o
il sonno.
Quando sono rimasto solo, ho buttato il
mio tempo a guardare le sue immagini, contemplando chi fosse, la vera
persona che avevo conosciuto.
Quando le foglie iniziarono a cadere,
smettemmo di vederci, perché lo decisi io.
Un giorno, come se nulla fosse, mi
alzai una mattina, mi lavai i denti e poi ecco, la lasciai.
Il mondo le crollò addosso, e vidi
tutto rompersi in mille pezzi, pezzi di lei e di me, di tutto
assemblati ai miei piedi.
Io rimasi lì, a vedere quello
spettacolo, senza parole.
Dopo, tutto aveva un sapore agrodolce.
Da quel giorno ho iniziato a viaggiare
attraverso un inferno.
la notte non sognavo più lei, ma avevo
degli incubi assurdi, ho pianto come un bambino che perde sua madre
alle giostre.
Ogni mattina, mi proponevo di svolgere
la mia vita, come tutti i giorni prima che lei arrivasse.
La mia vita, aveva perso l'essenza, lei
era dentro di me, e la mia anima era in catene.
Così cercai a sostituire la sua
assenza, un po' con amici, un po' con ragazze un po' ingannandomi.
Se lei lo sapesse…
Avevo rinunciato all'immagine che avevo
dell'amore, e avevo smesso di proteggerla.
Ad ogni modo, lei era sempre qui, con
la sua bellezza, proprio accanto a me, sentivo sempre la sua
presenza, e volevo urlare tutto quello che tenevo dentro, in un
angolo oscuro del mio cuore.
A cosa sarebbe servito? il nostro tempo
era andato, lo avevo deciso io.
Almeno ho cercato di convincere me
stesso che fosse così.
Ma i miei sentimenti erano selvaggi, come delle bestie in una gabbia, e ruggivano e io volevo
soltanto avere la mia vita di prima, indietro con lei.
Invece io stavo zitto e la freddezza
della mia anima, prese il sopravvento, e ogni tanto poteva uscire
fuori con delle lacrime altrettanto fredde, come un fiume in piena.
Lei, era ciò che più mi aveva fatto
bene, lei era ciò che rendeva brutta o bella mia giornata, faceva la
mia felicità e la mia tristezza.
Forse, fu proprio questo suo potere a
spaventarmi e allora me ne andai e decisi di non tornare più
indietro.
Quando la lasciai, dovevo essere cieco
e lei non l'ha mai saputo, ed ha smesso di amarmi.
Dopo, ho deciso di scappare ancora,
soprattutto da quella vita, sono andato più lontano che potevo,
sapendo però che il viaggiare ti fa cambiare soltanto il cielo che
guardi, ma non l'anima.
Ed eccomi adesso, che racconto la mia
storia ad un gruppo di sconosciuti.
Guardatemi, e giudicatemi davvero,
anche se non sono una bella persona.
[pausa, alza lo sguardo verso il
pubblico]
Qualcuno di voi ha per caso una
sigaretta?
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