lunedì 9 settembre 2013

Suicidio alla Crapolla

Il primo mio capodanno a maniche corte.

Questo era quello che pensavo mentre fumavo la mia sigaretta vicino alla finestra, cercavo di appannare il vetro con il mio respiro, ma questo non si appannava, allora sbuffavo.


Un anno intero ad aspettare il freddo, e questo non arriva.

Il 31 dicembre  Io e il mio migliore amico Valerio volevamo morire. Ma doveva essere una morte dignitosa,leggendaria, in modo che qualcuno lo segnalasse sul corriere della sera sennò tanto valeva rimanere vivi. 
-Come moriamo?
-Un modo lo troveremo
-Deve essere suicidio in due
-Devono trovarci insieme
-Devono piangere tutti. Fare un funerale cittadino!
-Ma ci mettono nelle bare bianche?
-Col cazzo, il nero fa più 
tendenza.

-Ma io sono alto quasi due metri, la bara la voglio bianca, vistosa.
-Lasceremo qualcosa di scritto, lo scrivi tu però che da grande vuoi fare lettere.


Da grande vuoi fare.. quanto mi manca quell'espressione.

A Capodanno, perciò, cenavamo io e lui da soli nella mia cucina, mangiavamo un cinghiale e delle lenticchie -A che servono le lenticchie se poi moriamo?
-Metti che rimaniamo

vivi per sbaglio, almeno non saremo vivi e poveri. Due tragedie in una volta sarebbe pessimo.
Guardammo Carlo Conti con il suo show dell'ultimo dell'anno e ci instillò subito il male di vivere.
-Però Valerio scusa, non ci siamo ancora innamorati... Perché non moriamo dopo esserci innamorati? Almeno una volta
-E se poi ci piace e non vogliamo più morire?

Quest'ultima affermazione mi lasciò l'amaro in bocca e non seppi dargli subito una risposta.
-Già. No no, hai ragione, moriamo stasera.

A mezzanotte era già tutto pronto. Io, lui, il suo liberty turchese, ed il caldo anomalo.
-Dove sono più cattivi?
- A Torre Annunziata, buttano giù anche le lavatrici, almeno l'ho sentito dire.
-Ottimo

E allora girammo per tutta la città, allo scoccare della mezzanotte, in cerca di una  bella lavatrice, troppo vecchia per funzionare ancora che ci schiacciasse oppure  di un petardo, bombe di Maradona che ci facessero saltare in aria, un proiettile 

vagante, un missile radioattivo.
E abbiamo riso così tanto mentre cercavamo di morire, che ci siamo subito dimenticati di farlo.