martedì 22 aprile 2014

A day in the life

L'immagine di due fidanzati che hanno appena posato la macchina in un garage e sospettosi si guardano attorno, perché non vogliono che nessuno li fissi, avanzano piano, pochi passi per raggiungere il portone, l'uno stringe la mano all'altra, si sorridono in un silenzio, con luci del portone soffuse, il ragazzo cerca le chiavi e non le trova, tocca più tasche ed ha paura di averle perse e di fare una figura di merda, perché è la prima volta che fa salire lei sopra e poi c'è il suo timido sorriso a distrarlo, qualche sguardo fugace e poi la chiave viene trovata, e aprono la porta, scompaiono nell'ombra, nessuno sa cosa faranno, nessuno sa se usciranno in quella notte stessa, è bella soltanto l'immagine di loro che camminano aspettando l'alba a cui poi seguirà il tramonto...




Io ho appena litigato con mio fratello, non ci ho mai creduto alla stronzata che i fratelli che hanno pochi anni di differenza litigano sempre mentre quelli che ne hanno molti non litigano mai.
Ha tanti amici, io nessuno, lui è il primo della classe io l'ultimo, è biondo io castano chiaro.
Abbiamo tante cose in comune, lui sa farle vedere meglio, sa farsi amare meglio ed è sicuramente più bravo a fare le cose che faccio anche io.
Le stesse mie magliette gli stanno meglio, fa palestra ed io nuoto ma evidentemente ho preso da mia madre la massa muscolare , lui invece da Papà il suo essere così amorevole.
So bene che trai  due io sono il  più intelligente, ma so di certo di non essere il più felice dei due, come spesso capita.
Nell'ombra della veranda ci scrutiamo mediamente ogni 10 minuti, lui suona io sto zitto e fingo di leggere, però c'è una quiete in questa sera di agosto, a mare in famiglia, lui mi chiede se voglio un po' di anguria io gli dico di si, nel porgermela mi sfiora la mano, ed io capisco e lui capisce, e io rimango sempre quello intelligente e lui quello che suona la chitarra, quasi sempre scordiamo il motivo per cui litighiamo e diciamo che ci vogliamo bene, anche se io non lo penso mai davvero.




La mia migliore amica è più magra di me ed è 3 centimetri più alta di me, ed io la odio un sacco per questo.
Ho cominciato a non mangiare e mettermi i tacchi, ma non funziona perché lei mi chiama prima a casa per sapere se li metto o no, e puntualmente le dico la verità e se li mette pure lei e io sono sempre tre centimetri più bassa.
Ogni volta cerco di fingere di volerle bene, non è bene è ammirazione ed io le ho confuse queste due cose.
Una volta le ho passato una versione di latino completamente sbagliata ed è riuscita a prendere soltanto un voto in meno a me..

Quando veniamo taggate su Facebook vorrei piangere perché non vengo bene come lei, non mi sono mai chiesta se lei pensi le stesse cose perché so con certezza che non le pensa, vorrei urlare ogni volta che entriamo da Zara, si misura un vestito e dice che le sta da schifo per farsi dire invece che è stupenda.
Quando siamo andate in vacanza insieme lei si è fidanzata ed io no, lei scopava io no.

Quando è finito tutto con il tizio e lei piangeva, non ero felice, non volevo che piangesse, le ho accarezzato la testa per due ore, dicendo che andava tutto bene e sorridevo, un sacco, anche se lei non se n'è accorta.




Mia mamma mi ha detto che prima che nascessi voleva abortire, credo che ad un figlio non si debba mai dire una cosa del genere, perché poi si sviluppa una sorta di riluttanza nei confronti di quel genitore e ogni volta che dovrei pulire la stanza o buttare la spazzatura penso automaticamente  che lei stava per buttare via me.
Per fortuna ci ha tenuto a precisare che è stato un miracolo che io poi sia nato, e che a confermarlo c'erano anche gli infermieri, ed io non mi sono sentito meglio perché alle volte ho desiderato non nascere.
Nonostante tutto mia madre è molto legata a me, sono il terzo figlio, il più piccolo e l'unico che vive ancora in casa, per questo non pensate che non mi voglia bene, anzi magari la storia dell'aborto ha fatto sì che mi volesse più bene rispetto agli altri miei fratelli più grandi.
Mi abbraccia spesso perché si sente in colpa ed io lo so, le accarezzo le braccia sotto, così le viene la pelle d'oca, la stessa che diceva di avere quel giorno all'ospedale il primo giorno che mi ha visto, quando ha capito che aveva fatto bene a farmi nascere.





Sono alla mia terza relazione, spero sia la definitiva, non riesco a stare bene con una sola persona per più di due anni, e come al solito si ripetono i soliti rituali, all'inizio ci scambiamo aneddoti e gusti personali, poi lui dice a me cosa crede, e poi c'è un momento in cui riesci a capire lui in che cosa veramente crede e quello che poi in effetti fa.
La prima volta insieme, la prima vacanza insieme, le prime foto insieme, i primi tradimenti separati.
Sono 10 anni che vedo macchine diverse che mi passano a prendere.
30 spazzolini passati per casa mia, ho almeno 20 calzini spaiati nel cassetto che non sono miei e non so perché non li butto. Mi ricordano forse che le mie relazioni sono come quei calzini spaiati, lasciano solo confusione, sono ormai inutili, non si trova più l'altro calzino e non si capisce mai dove sia davvero finito e il perchè si sia perduto.
Cosa è rimasto davvero da tutte queste frequentazioni?
3 cani a cui mi sono affezionata, tantissimi film visti, pranzi, cene di natale, di pasqua, capodanni.
Forse finisce anche questa, spero che almeno mi lasci un bel ricordo, no quei soliti vuoti che sono costretta a colmare intraprendendo un'altra relazione, seguendo sempre lo stesso rituale.




Tutte le ragazze che ci provano con me non mi piacciono, tutte le ragazze che mi piacciono vanno con il mio migliore amico, le ragazze che piacciono al mio migliore amico sono delle stronze alle stronze non piacciono i miei migliori amici , le brave ragazze ci provano con me, forse non mi piacciono le ragazze.
Se fosse tutto corrisposto, sarebbe davvero molto noioso.








Lei dice che non è vero che mi ha tradito, poi mi dice non importa se mi credi o no, è la verità, poi tu credi a quello che ti pare. Quindi è sicuro che mi sta mentendo.
Quando è la verità si fa in quattro per cercare di farti credere a quello che dice, non ho dubbi su questo.
Si rasserena e guarda dall'altra parte, buttando via il fumo della sigaretta.
Non dice nulla, io guardo la finestra e sento che lei sa che io so, e seduta sul divano mi fa un movimento, ripiega le gambe sotto di sé, ha un paio di pantaloncini, forse gli stessi che aveva quella notte in cui mi ha tradito.
Non ho provato un senso di odio, ho pensato che le stessero bene e che era bellissima con quel fermaglio che le teneva i capelli.
è mattina presto ed è giugno e sembra che lei stia sognando rivolta verso la luce pulita che entra dalla finestra ed è tutto molto calmo lì fuori si vedono solo alberi.
Lei getta la sigaretta e il suo sussurrare non è più rivolto a me, dice che è una bellissima giornata e che tutto andrà sempre meglio, la più grande bugia è stato crederle.

Lei sta guardando fuori, io guardo lei e c'è qualcosa che mi impedisce di distogliere lo sguardo.
la perdono senza dirle niente, indagare, lei è ciò che è verde.

Lei è la mia mattina di metà giugno, in un pomeriggio d'estate che tarderà a ritornare.