domenica 16 aprile 2017

Ho un amore che tocca terra

Questa mattina ho appeso il mio amore a prendere aria, sopra al tetto del mio condominio.
L'avevo lasciato in lavatrice per tanto tempo e allora lo sanno anche gli stolti e gli avari di cuore che un amore chiuso in lavatrice per tanto tempo converte il sano profumo di detergente in odore di stantio.
Mi sono quindi messa a stendere sul balcone, e mi ha stupito la sua dimensione. In lavatrice sembrava un tappetino; ho iniziato a raddoppiarlo, raddoppiarlo, finché non è parso sufficiente nemmeno lo spazio che porta dal balcone al piano terra.
Allora ti ho chiamato, per aiutarmi a stenderlo. Niente, ci abbiamo provato ma toccava comunque terra.
Tu hai annusato il mio amore, ti sei ritratto, la tua faccia è sembrata quella di un fazzoletto chiuso; ed hai detto: "Quanto tempo era che non gli davi aria?"
"Troppo, mi puoi aiutare sul serio?" E tu, non ci potevo credere, mi hai aiutato davvero.
Siamo saliti  insieme sul tetto, e continuava a toccare terra anche da lì, anche se lo abbiamo aperto da tutti e quattro i lati.
"Va bene, dai, mi vai bene anche così : anche se hai un amore che tocca terra" mi hai detto; 
Ho chiesto il permesso di lasciarlo lì finché non riprende profumo di pulito, siamo rientrati in casa ed il vento ha iniziato a soffiare forte.
Ora, mentre scrivo, lo guardo che sventola all'aria, e sono felice.
Ho un amore che tocca terra, forse ancora per poco da quando ti ho incontrato, da quando mi hai aiutato a stenderlo almeno e poi il vento semplicemente ha soffiato.
Alla fine sono così semplici le cose e chissà che il vento non lo faccia sollevare e magari poi volare via lontano, splendente in alto, quell'immenso groviglio di amore che adesso brilla di un niveo bianco lucente soltanto per te.

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