lunedì 11 marzo 2013

Qualcosa sui tramonti

Poi ti capita quella mattina di Giugno, in cui hai voglia di fare qualcosa di diverso, che possa cambiarti la giornata, dato che è sabato decidi di prendere la macchina e dirigerti verso Nerano.

Un posto conosciuto da tutti, chiamato "La baia delle Sirene", non hai mai indagato il motivo di questo nome, probabilmente lo attribuisci al fatto che lì doveva viverci una delle tre famose sirene.

C'è un timido accenno di estate, il traffico è scorrevole e tu hai voglia di stare da solo.

Con te hai portato le tue fidate Marlboro light e il libro che stai leggendo da un mese e che non riesci proprio a finire per i tuoi impegni di lavoro.

Arrivato alla baia, paghi il parcheggiatore, lasci le chiavi nella tua serie 1 rossa fiammante, e ti scordi l'iphone in macchina, e sei felice di averlo fatto, speri poi però di ritrovarlo.

Arrivato alle scale scorgi quella montagna, quella che vedevi anche da bambino, quando ti ci portava tua mamma, e la sfilza di ombrelloni blu dello stabilimento.
C'è una brezza leggera né calda né fredda, che ti fa venire voglia di fare respiri più profondi.

Sei felice di vedere che c'è pochissima gente, e allora prendi il giornale sotto braccio, saluti il gestore che ti riconosce e felice ci scambi quattro chiacchiere.

Ti indica un bell'ombrellone sul bagno asciuga composto da vari ciottoli.

Dopo due ore ti senti rilassato, cerchi di abbronzarti, finchè non arriva lei, che stende il telo, si spoglia e lascia addosso il suo minuscolo tanga, si sdraia e sbuffa.

Qualche volta legge un libro, delle riviste dove dicono che due si sono lasciati e altri due hanno avuto un figlio.

La maggior parte del tempo rimane sdraiata, in uno stato di dormiveglia.
a volte mangia uno yogurt, a volte della frutta.

Lei è di quelle che mangiano solo frutta d'estate, lo sai.

Sai che non farà il bagno per tutta la giornata, e tu non sai perché la gente vada al mare e non si faccia il bagno.

Questi sono però dei giorni buoni, di completa solitudine.

Quando si alza incontra alcuni uomini, le chiedono da accendere, la guardano intensamente da così vicino, con occhi socchiusi per essere più affascinanti.
A te però dà un po' fastidio, non sai bene il motivo.

Alle volte ti chiedi se qualcuno sia stato seduto vicino a lei anni prima, sarà accaduto di sicuro.

Lei risponde a monosillabi,non ce la farebbe a mandarli via.

Loro le parlano del mare e del fatto che sia bello, brutto, pulito, calmo o agitato. c'è gente, non c'è gente.
Oggi è una giornata meravigliosa, ed è bellissimo stare in spiaggia.

Lei forse non capisce che è una battuta diretta a lei, che è bello stare sulla spiaggia perché c'è la sua presenza.

Lei però non fa altro che dire si è vero, oppure mhh o annuisce.

Chiude solo gli occhi contro il sole e ascolta quello che le hanno da dire.

Lo sente caldo e sa di essere bella con gli occhi chiusi.

Uno alla volta, gli uomini di turno le si sono seduti vicino e le hanno detto le più gradi banalità di questo mondo.

Alcuni, gli sfacciati, le hanno addirittura fatto dei complimenti.

Le dicono che il topless è una cosa liberatoria, che dovrebbero un po' farlo tutte.
Alcuni tipi dicono che non stanno lì a parlare per guardarle il seno e la rassicurano.

"Poi è brutto vedere una donna con quei segni bianchi non sei d'accordo?"

Lei risponde, si,mhh,vero.

Forse, lei sa tutto e si sente meno sola, e risponde così perché in realtà potrebbe invece scoppiare una risata senza fine.

Oppure se parlasse un po' di più, scoprirebbero che ha dei sentimenti, e le farebbero dei complimenti per la sua sensibilità o per il carattere.

Allora non fa altro che annuire tutto il giorno.

"Posso sedermi qui, vicino a lei."
Lei apre l'occhio destro, si intravede un piccolo smeraldo.

Mi fa un cenno alla testa.

Forse, c'è quel momento in cui c'è la consapevolezza che arriva la donna, la tua, che a te sembra una ragazza qualsiasi sulla spiaggia.

Arriva lei e le tue certezze vacillano.

Non ci puoi fare niente in quel momento, aspetti solo che ti chieda poi di andare di nuovo a mare in quello stesso posto, finalmente poi si porterà il pezzo di sopra.

Oppure quando andremo al supermercato insieme mi dirà che da una parte non c'è fila, e che è scorrevole.
Mi dirà di passarla a prenderla alle nove meno un quarto e poi scenderà alle nove e mezza, sorridendo, che odora di doccia e mi abbraccia.

Ma soprattutto che devi lavorare di meno e prendere la vita con più leggerezza.

Capisci che in quel momento, arriva il segnale, che dice, e vabbè, proviamoci con la ragazza senza pezzo di sopra che hai conosciuto in una giornata di inizio giugno.

Lasci che questo destino di avere incontrato questa donna, ti prenda.

Allora prendi fiato per iniziare ad intraprendere un discorso, gli altri intanto ti guardano, perché c'è quel momento di suspance, risponderà anche a questo qui con monosillabi?

"I tramonti sono molto tristi se vengono guardati da soli, lei non trova?"
Mi accendo una sigaretta, sposto gli occhiali da sole e prendo un ciottolo tra le dita.

Lei rimane interdetta, poi sorride e risponde:

"Ha letto anche lei il piccolo principe allora?"

Una sera dopo tanto tempo la incontri ad una festa e ti ricordi dei suoi baci.

Di questo ti ricordi, del primo giugno e dei ciottoli, gli ombrelloni blu e la montagna.

Una sera, tanto tempo dopo, la incontri e le dici ciao.

Vi abbracciate come due che non capiscono come sia possibile che non si vedano più.

Lei poi riceve un sms e risponde.

Pensi che dovrebbe esser giunto il tuo momento di dirle:

"Noi ci siamo baciati una volta, vero? Sulla spiaggia di Nerano ricordi?"

Capisci che non puoi farlo, e che quello accade solo nella tua testa.

Che vorresti proprio dirglielo ma non puoi.

Pensi che non vedi l'ora che arrivi quella sera in cui lo farai, ma non sarà tanto presto, no, non credi proprio.

"I tramonti sono belli proprio perché li si guarda in solitudine."

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