mercoledì 7 dicembre 2016

Quando i corvi incontrano le rondini

La notte in cui mi hai sedotto, camminavo in via Mascheroni, tra un castagno ed un pino dove ci sono le case delle persone benestanti a Milano e sapevo già che la luce della luna mi avrebbe impedito di dormire penetrando nelle fessure della mia serranda rotta, quella notte.

Tu eri appoggiato dietro ad un albero e rimanesti a guardarmi a lungo, io feci quell'espressione di quando so che qualcuno mi sta guardando, e dato che sono molto goffa quasi inciampai per l'emozione.
Mi sentì avvolgere, prendere dal tuo sguardo che sospese ogni mio pensiero ogni mia volontà di poterti sfuggire.
 La luna era in movimento quella notte alterava le sue relazioni con il cielo e con la terra, partecipava con la luce, fu la luce della luna a volerci unire in una domenica notte.
La luna vide tutto, e ci conobbe, seguì il nostro gesto, il nostro pensiero, inutile ingannarla. La luna si fa prendere perché fugge eternamente, l'amore fa come la luna fugge per essere preso.
Eppure l'amore ci prende sempre.

Mi è piaciuto spostarti i capelli, in modo che ti si vedessero bene quelle linee che hai vicino agli occhi, le chiamano volgarmente zampe di gallina, ma a te stanno benissimo, ti contornano lo sguardo, sembrano essere state delineate alla perfezione con temperino di un intarsiatore di mobili, le cornici per quelle mandorle scure, impenetrabili che nemmeno i raggi della luna riuscivano ad illuminare ma rimanevano fisse aspettando sotto la loro veglia che io mi addormentassi.

Anche l'amore non voluto ci prende e ci cambia, se l'abbiamo rifiutato ci vela gli occhi di rimpianto e ci dà quella tristezza quel qualcosa che ci manca. Se lo accettiamo ma non può esserci allora stiamo fermi e aspettiamo che ci invada.
"Avrei voluto conoscerti prima."
Mi hai detto socchiudendo un po' quelle mandorle nero pece.
"Io vorrei che non mi conoscessi mai invece, quando conosci le persone ti stanchi, vorrei rimanere per te la novità eterna, la fonte di ogni piccolo stupore, l'attimo di imprevedibilità sempre vivo nella tua quotidianità"
"Ma quindi potresti fuggire da un momento all'altro e non tornare mai?"

Chi riesce a fuggire senza essere preso, qualcosa ha perso.

"Ma tu sei così distante da me, e raggiungerti per come corri veloce sarebbe impossibile."

La notte non era ancora abbastanza lunga per noi, così decidemmo di allungarla ancora un po' rimanendo svegli fino all'alba o quasi.
Ed ecco così com'ero entrata di notte così uscivo di notte.

"Me ne vado perché ho paura di non trovarti, di arrivare e non vederti più qui, dove ti penso quando non sono con te.

Posso tornare solo di notte, lo sai, solo con la luna. Di giorno seguo altri viaggi, di giorno io e te non esistiamo, tu vivi la notte, Il giorno è il tuo nemico.

Il giorno mi porta tra le persone che mi conoscono, ed io non voglio conoscerti, il mio amore per te non prevede di essere conosciuto è destinato a rimanere ignoto a vita e non prevede assenze ma eterne piccole presenze.

Devo pensare che quando ti vedo so dove sei e cosa fai, devo sapere che esisti come ti ho lasciato, che nemmeno un movimento piccolo ti cambi e so che tu non sopporteresti questo.

Se non vorrai questo io sentirò sempre il tuo sguardo, quello che tutte le notti mentre camminavo mi accompagnava fino sopra a casa per lasciarmi addormentare.

Tu adesso dormi, io ti starò lontana.
Sognami, non era questo che facevi quando la notte mi guardavi correre ? non era sognarmi?
 Ebbene continua...
Se sogni baci e notti insonni passate insieme ad amarci, adesso sai che sono veri, perché il piacere non è l'istante: il piacere è ciò che proietta in avanti il tempo, diventando desiderio.






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