martedì 25 ottobre 2016

Poesia distratta per un'amica attenta


Sono tornate dalla guerra senza sapere di averla vinta o persa.

Hanno coperto le ferite con bracciali di stoffa, con tovaglioli di carta riciclabile e con parole d'affetto e conforto li hanno cuciti e poi hanno tracciato colori vivi sulla pelle, le hanno disinfettate ogni giorno la sera con le tisane e poi una volta rimarginate le hanno coperte con il fondotinta, affinché non si vedessero i segni lasciati, in modo che l'una non sapesse dov'era nascosto il dolore dell'altra.

Hanno costruito un amuleto in modo da proteggerle insieme, dietro un unico scudo fatto di seta, di parole e di risa, di vino rosso, di canzoni stonate e piscine comunali, e di sera davanti ad una tavola vuota, l'hanno riempita soltanto con i pensieri più ameni.

La mattina si sono svegliate con i passi svelti per il freddo sentito ai piedi, e sono uscite spinte da nuovi sentimenti, dalle buone intenzioni, per sentirsi al telefono, portarsi le caramelle, e volersi bene con nuove parole, per avere la faccia ogni giorno serena, come sempre in modo che le faccia più belle, al punto di non volerle sapere mai sole.





A Maria Sole

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